COESISTENZA UOMO – FAUNA SELVATICA

COME MITIGARE I CONFLITTI TRAMITE L’IMMUNOCONTRACCEZIONE

di Elena Bajona

Il conflitto uomo – fauna selvatica oggi giorno è sempre più presente in tutto il mondo. Lupi, orsi, cervi, cinghiali e persino i cavalli selvaggi (anche se questi ultimi secondo tanti non sono considerati fauna selvatica), qualsiasi specie nel mondo che “sconfina” gli spazi dell’uomo crea fastidi e problemi.

Per la maggior parte delle volte gli animali selvatici che vengono avvistati nei pressi degli insediamenti umani ovvero are urbane o suburbane così come nelle zone agricole e di pastorizia, vengono visti come un problema anche quando non sono realmente il problema.

L’uomo è in continua espansione e la sua crescita demografica inevitabilmente va ad occupare sempre più l’habitat della fauna. Il vero problema è che la sua occupazione si traduce sempre in distruzione. Distruzione di preziosi ecosistemi che permettono la vita sul nostro pianeta.

Una soluzione?

Prendendo spunto da scienziati, ricercatori, documentaristi e in base alla mia personale esperienza posso affermare che una soluzione esiste per mitigare il conflitto e promuovere una coesistenza pacifica. La prima cosa fondamentale da affrontare è educare ad una conoscenza più approfondita della natura e degli animali e fare capire che ognuno di noi può contribuire a preservare i delicati ecosistemi tutt’ora presenti.

Successivamente istruire e fare comprendere che la convivenza con gli animali selvatici, e non solo domestici, è possibile. Sono proprio loro che ci aiutano a mantenere sano il pianeta e poterne quindi usufruire delle sue risorse.

La visione antropomorfica ci ha sempre fatto credere di essere gli unici detentori della natura e accrescere quindi una mentalità prettamente utilitaristica. Dobbiamo sempre tenere presente che condividiamo il mondo con gli animali e non siamo gli unici sulla terra.

Ci sono ovviamente tanti casi dove oramai un ecosistema naturale non esiste più sia a causa di un sovrappopolamento umano o per interessi puramente economici. Gli animali selvatici danno quindi fastidio e creano problemi.

Immunocontraccezione

Qui entra in gioco una soluzione molto importante per il controllo della crescita di popolazioni che possono essere molto prolifiche in assenza dei loro predatori naturali. La perdita di un equilibrio naturale può essere ristabilita tramite la immunocontraccezione. Bisogna comunque sempre valutare caso per caso prima di attuare un piano di vaccinazione per il controllo della fertilità. Ridurre la popolazione non sempre è la soluzione giusta, ma sicuramente meglio di attuare catture o abbattimenti.

È stato inoltre scientificamente provato che gli abbattimenti e le catture, dal punto di vista biologico, scatenano una riproduzione innaturale, ovvero una maggiore fertilità. Qualsiasi preda, quando viene pressata, mette in moto meccanismi fisiologici per aumentare il numero della specie ed evitare di estinguersi.  Inoltre l’abbattimento e le catture possono portare a immigrazione, disgregazione sociale ed effettivamente dar luogo ad una maggiore frequenza di contatti in quanto gli animali compiono movimenti a lunga distanza, riempiono i vuoti lasciati da coloro che sono stati rimossi dalla popolazione o ristabiliscono i territori. Viceversa, il controllo della fertilità ha meno probabilità di influenzare il comportamento sociale e gli spostamenti degli animali selvatici.

I cavalli selvaggi come fauna selvatica

Nel mondo sono stati attuati con successo tanti progetti su diverse specie di animali. Personalmente ho seguito e seguo tutt’ora progetti di controllo delle popolazioni dei cavalli selvaggi negli Stati Uniti con grandi risultati. Il vaccino che utilizziamo non altera il comportamento riproduttivo e blocca la fertilità con un successo del 98%. Inoltre permette la reversibilità che può contribuire a preservare il pool genetico e mantenere un equilibrio ecologico. Mi auguro che il progetto avviato in diverse località degli Stati Uniti potrà permettere di eliminare definitivamente le terribili catture che vengono effettuate periodicamente da anni.

Un approccio sostenibile quindi che, attuato con una cosciente strategia, può aiutare a preservare la fauna e permettere una nostra più serena convivenza con gli animali selvatici.

Ricreare un equilibrio naturale ha un ruolo vitale che permette agli animali, sia quelli selvaggi che quelli rinselvatichiti, di vivere in natura mantenendo la loro vita sociale con una minore o, meglio, assente interferenza dell’uomo.

Stay Wild, Stay Smart!

Elena Bajona

Firenze, 3 Novembre 2020

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